Nell’ambito della rassegna 2019-2020 del Teatro don Mario Torregrossa domenica 17 novembre alle ore 18 va in scena “Cinque donne del Sud” scritto e diretto da Francesca Zanni con la poliedrica Beatrice Fazi, impegnata in un monologo per una voce sola e cinque personaggi.
Domenica 17 Novembre 2019 (ore 18)
BEATRICE FAZI
in
“CINQUE DONNE DEL SUD”
di Francesca Zanni
Il testo crea un habitat perfetto per l’attrice salernitana dotata di tecnica, energia e versatilità, arricchite da innata simpatia e spontaneità.
Cinque donne dai caratteri diversi, appartenenti ad altrettante generazioni, si raccontano con un linguaggio che parte dal dialetto stretto, per passare ad una parlata più ingentilita, e poi continua con l’inglese maccheronico degli immigrati italiani, per arrivare al milanese che tradisce a tratti le lontane origini meridionali, fino ad approdare al romanesco.
Uno stile originale di proporre al pubblico un teatro impegnato e sociale di alto profilo. Gli spettatori vengono accompagnati in un viaggio lungo un secolo, che parla di donne, ma in generale di noi italiani.
Le cinque protagoniste del titolo sono infatti la discendenza di Crocifissa Gargiulo, nata nel 1887 a Roccadaspide, paesino montano in provincia di Salerno, e morta ancora giovane al suo undicesimo parto.
Proprio Raim(Onda), l’unica figlia che non l’ha conosciuta, prosegue la storia emigrando a New York alla ricerca del padre che l’ha abbandonata, perché fino all’ultimo aveva sperato nascesse un maschio. Anche Onda avrà una figlia, che chiamerà Liberta’, che a sua volta concepirà Mia, che avrà una bambina di nome Nirvana, che infine avrà un maschio, il primo dopo cinque generazioni, che sarà battezzato con il nome beneaugurante di Irtam. Sul finale, per chiudere il cerchio, si ritorna nella casa del paese dell’entroterra del Cilento, dov’è iniziato tutto.
Per più di un’ora da sola sul palco, senza interruzioni, cantando, ballando, cambiando abiti, ma soprattutto voce e inflessione dialettale, Beatrice Fazi regala al pubblico una superba prova attoriale. Con sé in scena ha soltanto un baule, dal quale prende i vestiti per impersonare le cinque madri, ed uno schermo dove vengono proiettate immagini di repertorio a seconda del personaggio che interpreta.
“Un testo davvero bello, che parla di una famiglia dal 1887 fino ad arrivare ad oggi, in cui ciascuna delle figure femminili racconta il suo modo di essere donna nell’epoca che abita”, dichiara l’attrice (di cui ricordiamo la conduzione del programma “Per sempre” su TV2000, oltre alla partecipazione a ben quattro edizioni della serie tv “Un medico in famiglia” e a due della fiction “Il restauratore”). “Nella ‘storia grande’, vediamo un’evoluzione della storia personale di questa famiglia, ma anche la regressione che a volte le donne hanno avuto nel combattere per i propri diritti ed a volte nel perdere tanti privilegi, perché abbiamo inseguito ed inseguiamo questa parità, che ancora non riusciamo ad ottenere, ma nel frattempo abbiamo lasciato indietro tanti desideri che avevamo e spesso siamo state deluse“, prosegue per poi concludere: “Questa è la storia di tutte noi. Chiunque ci può ritrovare sua nonna, sua madre, sua zia… Io ritrovo anche me stessa, però mi sento più fortunata delle mie cinque donne, almeno questo devo dirlo, perché ho trovato un uomo che invece continua a non deludermi”.
BEATRICE FAZI SCRITTRICE:
“Un cuore nuovo – Dal male di vivere alla gioia della fede” (ed.Piemme 2005)
Con una sincerità che sorprende, Beatrice Fazi racconta il suo incontro con Gesù e la conversione religiosa che l’ha salvata da un profondo stato di disordine emotivo e alimentare, anche a seguito di un aborto praticato a vent’anni.
Beatrice racconta del suo cuore diventato di pietra, incapace di provare sentimenti, e di quel pozzo senza fondo in cui era caduta, tormentata da una fame inestinguibile, fisica e psichica, che non riusciva a saziare in alcun modo.
Dopo un periodo difficile in cui aveva persino iniziato a fare uso di stupefacenti, l’incontro casuale con una compagna di università la riavvicina a Dio.
La catechesi sui Dieci Comandamenti, l’inserimento in una comunità del Cammino Neocatecumenale, un pellegrinaggio a Medjugorje e l’incontro con Pierpaolo, poi diventato suo marito, l’aiuteranno a recuperare un ritmo di vita regolare e un ordine nella quotidianità scandito dalla preghiera.
In questi anni ha stretto legami con gli amici del Rinnovamento nello Spirito Santo, e si ritrova spesso nelle diocesi di tutta Italia per celebrazioni liturgiche e testimonianze. Il Presidente del Rinnovamento, Salvatore Martinez, l’ha soprannominata Catecumena Rinnovata, con il compito di annunciare quella misericordia di Dio che abbraccia tutti coloro che tornano a Lui con cuore sincero.