Un po’ attrice e un po’ cartoon, l’interprete lidense d’adozione veste i panni di un personaggio divertente, travolgente ed anche un pochino magico, in quella che può definirsi una favola metropolitana… o meglio, sotto-metropolitana!
Con la commedia corale “Direzione Laurentina” il Teatro Domma offre al suo pubblico un viaggio tutto speciale, ironico e al contempo amaro, sulla linea B della metropolitana di Roma. Lo spettacolo, quasi uno Sliding Doors de Noantri, è risultato il vincitore del Premio Teatro de’ Servi al festival Roma Comic Off edizione 2018.
Attraverso le vicende di un gruppetto eterogeneo di fruitori dei trasporti pubblici della capitale, il testo scritto e interpretato da Veronica Liberale, per la regia di Pietro De Silva, propone con intelligenza uno dei problemi più seri del nostro tempo: la paura del diverso e la difficoltà di rapportarsi con gli altri. Ai conflitti legati alla sfera sociale si aggiunge quello generazionale tra Teresa e Immacolata, mamma e figlia, interpretate da Antonia Di Francesco e Francesca Pausilli (nella foto). Le due attrici hanno lavorato insieme anche in altri spettacoli come, per citarne solo alcuni, “Donne in cerca di guai” scritto e diretto da Pietro De Silva, “Che Classe” e “Pane, Latte e Lacrime”, altri due testi di Veronica Liberale (con il secondo, per la regia di Cristiana Vaccaro, Antonia Di Francesco si è aggiudicata il Premio Migliore Attrice Non Protagonista al Roma Comic Off nel 2019).
Abbiamo chiesto ad Antonia Di Francesco di descriverci il personaggio di cui veste i panni in Direzione Laurentina: “Teresa è una mamma di borgata, con una figlia un po’ scapestrata, che aspetta un bimbo di cui non si sa chi sia il padre. E’ una donna semplice, con una sua saggezza popolare: la sua cultura è basata sul sentito dire…Un personaggio di periferia come ce ne sono tanti, molto divertente e ben delineato dalla penna di Veronica Liberale, con la particolare capacità di vedere e sentire presenze invisibili, cosa per lei assolutamente naturale, ma che la fa apparire pazza agli occhi di Immacolata, sua figlia. Teresa è una donna di gran cuore, anche se è sempre arrabbiata, nervosa. E’ un personaggio che amo molto fare, come del resto amo questo spettacolo di Veronica Liberale”.
VIDEO-PROMO CON ANTONIA DI FRANCESCO E FRANCESCA PAUSILLI
Oltre a loro due e all’autrice-attrice Veronica Liberale, salgono sul palco Simone Giacinti, David Marzullo e Fatima Ali. Un cast affiatato è la formula vincente. Il teatro è arte di gruppo e questo Antonia Di Francesco lo sa bene, considerato che oltre che attrice è anche la fondatrice e direttrice artistica del Teatro Pegaso – Sala Massimo Troisi di Ostia, che quest’anno festeggia 20 anni di attività, anche con un recente restyling. Per le sue attività teatrali e culturali sul territorio X Municipio di Roma, Antonia Di Francesco ha ricevuto il Premio Ostia 1993 e il Premio Donna dell’Anno 2005.
L’attrice crede nella potenzialità del territorio e nel suo teatro dà spazio ai giovani (ad esempio tramite la rassegna Monologando – la sfida all’ultimo monologo, ritenendola una formula vincente). Insegna recitazione, dizione, regia, analisi del testo…Fin dal 1996 il teatro per bambini è diventato per lei occasione di sperimentare nuovi linguaggi e tuttora prosegue in questa avventura, sia perché le piace formare quello che sarà il pubblico di domani, sia perché il teatro rende migliori, spinge a leggere, nutre la curiosità e diverte perfino!
“Quando ero una giovane aspirante attrice dicevo che gli attori sono matti: fanno tanta fatica per ricevere un applauso. Oggi penso che non vorrei rinsavire mai…” annota sul suo profilo Facebook, dove troviamo raccontata anche la sua storia personale.
Nata a Milano, Antonia Di Francesco si è trasferita ad Ostia nel 1970, quando aveva cinque anni. Fin dalle superiori sentiva la vocazione artistica, ma cedette alle pressioni familiari ed invece del Liceo artistico si iscrisse a Ragioneria. Grazie alla sua professoressa di italiano, ebbe però modo di frequentare il teatro ed il primo impatto con la sala del Teatro Eliseo fece scattare in lei il colpo di fulmine. A farla capitolare furono i ritmi spettacolari de “I Masnadieri” per la regia di Gabriele Lavia, esperienza che la indusse a leggere il testo di Schiller e a mettere da parte dei soldi per tornare ad assistere allo spettacolo. Lì sbocciò una vera passione per il palcoscenico. Provò ad essere ammessa all’Accademia d’arte drammatica, ma non riuscendo, si iscrisse e nel 1987 si diplomò alla Scuola di teatro La Scaletta, con Gianni Diotiaiuti e Antonio Pierfederici come insegnanti. Nel 1989 ha frequentato un Corso doppiaggio con Renato Cortesi. Oltre a vantare tanti anni di esperienza sul palcoscenico, nel 1997 si è laureata in Lettere, Metodologia della critica dello spettacolo presso La Sapienza di Roma, dove ha seguito anche seminari con Dario Fo, Orazio Costa e Edda Dell’Orso. Anche la sua vita sentimentale si è intrecciata con l’arte e si è sposata con un uomo di teatro, con cui per due anni diede lezioni di recitazione a Latina, in quanto alla fine degli anni Ottanta non c’erano strutture teatrali ad Ostia. Fu così che nel 1993 inaugurarono insieme il Teatro Dafne, un piccolo spazio con 50 sedie, in cui si tenevano soltanto spettacoli serali e le lezioni della scuola di recitazione. Nel 1996 si allargarono, facendo diventare il teatro un punto di riferimento del territorio. Nel 2004 questo sodalizio d’arte e d’amore si sciolse e il Dafne proseguì il viaggio in solitaria. Dal canto suo, Antonia Di Francesco scelse di ripartire dal nome del cavallo alato che nasce quando Perseo taglia il collo di Medusa: fu così che in via dei Promontori nacque il Teatro Pegaso, che rimase in quella sede fino al 2011, per poi trasferirsi in viale Cardinal Ginnasi 12 / cell 3669637101 (vedi su Facebook ).
“La cosa più importante nella vita è avere un sogno ed inseguirlo, senza ascoltare nessuno – ha detto l’attrice in un’intervista rilasciata ad Aldo Marinelli per la lamiaostia.com – perché mentre le persone nella tua vita vanno e vengono, tu con te stesso devi starci parecchio tempo, quindi è bene che ci stai il meglio possibile. La scelta di fare teatro è difficile, ma può portare a grandi gratificazioni. Magari non potrò permettermi di pagarmi le vacanze, ma sono riuscita a trasformare ogni mia giornata non dico in una vacanza, ma quasi”.
Il teatro è la sua passione. Antonia Di Francesco è abituata a smontare uno spettacolo, mentre ne allestisce un altro. Tra copioni da imparare e quelli da rinfrescare, nuovi abiti da indossare e bauli da riaprire, un’anima da ritrovare e una nuova da scoprire, nella stagione 2022-2023 l’instancabile artista ha vestito i panni di Mirandolina (ne “La locandiera” di Goldoni), Marianne, zia Augusta, la bidella Tecla (in “Che classe!” di Veronica Liberale) e nonna Luciana (in “Gregory – una storia di famiglia”, sempre frutto della penna di Veronica Liberale). “Quanto costa lasciar andare un personaggio? – si domanda nelle riflessioni che scrive su Facebook – Un pezzo di sé, legato a un momento di passaggio importante. Eppure un attore lo sa; nella precarietà del suo “fare”, nel delicato equilibrio del suo “essere”, l’attore sa che – al pari di compagni di scena – incrocerà personaggi altrettanto vivi e spesso più reali di certe persone (Pirandello ne sapeva qualcosa); e sa che ad un certo punto, dovrà lasciarli andare… Chissà, se è destino ci incontreremo di nuovo…“
L’attrice ha concluso l’anno 2023 con “L’uomo, la bestia e la virtù” al Teatro Vittoria ed in questo inizio di 2024 è già andata in scena al Teatro de’ Servi con “Cinghiali” di e con Veronica Liberale, Duccio Camerini e Giuseppe Zep Ragone, per la regia di Pietro De Silva, mentre al Cometa Off con “Non ci mentiremo mai”, affiancata da Alessandro Moser, che ne è anche il regista. Dal 16 al 26 maggio il suo Teatro Pegaso l’attende con “Ricordando Eduardo”, che ha scritto e curato la regia insieme a Giovanni Di Guida.
Margherita De Donato
Da INTRODUZIONE AL PALCOSCENICO – Piccola guida pratico-morale per gli allievi della Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico che affrontano la carriera: “…Guardatevi, per carità, dal seguire l’esempio di certi attori che giungono in teatro di corsa, all’ultimo momento, si truccano alla bene e meglio con due ditate di cerone, o non si truccano affatto, e finiscono per entrare in scena con le scarpe sporche con cui sono arrivati dalla strada. E’ indispensabile invece che abbiate il maggior agio possibile per curare ogni particolare del vostro trucco e del vostro abbigliamento con la massima precisione e la più scrupolosa esattezza, in modo da poter essere impeccabilmente pronti almeno quando comincia l’atto in cui avete parte. Non cedete mai alla tentazione di semplificare o di rimediare per sbrigarvi più presto, per breve che sia la vostra comparsa. Attenzione, per carità, attenzione. Disco rosso! Pericolo grave! Questa è la strada che conduce dritta dritta alla guitteria: e la guitteria, che è l’arte di tutto arrangiare, è la più contagiose delle malattie che infestino il palcoscenico. Essa nasce all’insegna di un vecchio slogan: “Da giù non si vede” – dietro il quale si nascondono la sciatteria e la cialtroneria di generazioni e generazioni di comicastri d’ultimo rango. E non esiste falsità peggiore, perché da giù si vede tutto.” (cit Sergio Tofano: Disciplina di palcoscenico)
ANTONIA DI FRANCESCO vi aspetta al Teatro Domma
24 febbraio ore 21:00 / 25 febbraio ore 17:00
BIGLIETTI: euro 18,00 intero / euro 15,00 Under 18 ed Over 65 anni
ORARIO BOTTEGHINO: 16:00 – 20:00 dal Lun al Ven / cell. 3286077138 (Prenotazioni anche via WApp) ; email: teatrodomma@gmail.com