Riccardo Cendamo, classe 1981 e con una formazione da regista, è il nuovo diacono (ordinato sabato 24 ottobre nella basilica di San Giovanni in Laterano) assegnato alla nostra comunità.
Don Cendamo sta completando gli studi in “Teologia patristica e tradizione dei Padri” all’Università Gregoriana e la formazione presso il Collegio diocesano “Redemptoris Mater” in vista della sua ordinazione sacerdotale nella primavera 2021, che lo vedrà prossimo ai quarant’anni e con un bagaglio personale contenente anche un diploma al DAMS in “Regia cinematografica e programmazione televisiva“.
Nel 2013 (non ancora “don”) Riccardo ha partecipato alla XI edizione dell’Ischia Film Festival con il cortometraggio “Regreso a casa” (2012), da lui scritto, diretto e montato insieme a Simone Siragusano, con musiche originali del fratello Alessandro Cendamo e di Giorgio De Toma. Girato a Jalisco – Valle de Guadalupe, il corto racconta la vicenda di un ragazzo, Alex, che dopo molti anni di assenza, torna a casa per riconciliarsi con il padre. Per lui non sarà semplice chiedere perdono, perché il padre, a causa della sua malattia, non lo riconosce e sembra non ricordare nulla di quanto accaduto una sera di nove anni prima…
Intervistato da Thefreak.it nel 2013, in qualità di docente del corso di regia presso l’Accademia Togliani, alla domanda “Cosa si prova a girare un film?” Riccardo ha risposto: “Per chi ama raccontare le storie non c’è nulla di più bello che condividere le proprie con gli altri. Il cinema è un mezzo potentissimo e vedere la tua storia prendere vita, scorrere su uno schermo così come l’avevi immaginata non ha prezzo, ha il sapore di un miracolo.”
Sì, un miracolo. Perché non c’è attore senza una regia e, allo stesso modo, un regista non avrebbe materia da plasmare con la propria arte se non esistessero gli attori. Questo miracolo accade sul set, ma anche nella vita, dove alla regia c’è Dio. Circa otto anni fa, il Signore ha suscitato in Riccardo, sua creatura, il desiderio di rispondere “sì” alla chiamata al sacerdozio. L’adesione alla vocazione sacerdotale, che durante gli anni del seminario lo ha tenuto lontano dai set cinematografici, a ridosso della sua ordinazione gli ha restituito il centuplo, con l’assegnazione ad una parrocchia e ad un Centro di formazione giovanile dotato di un teatro coperto e di un’arena all’aperto, sfruttabili anche come sale-cinema!
Ora don Riccardo è stato chiamato a mettersi in cammino in nostra compagnia. Sentiamo già che sarà un viaggio entusiasmante, che ha molte potenzialità e potrà riservarci tante belle sorprese.
Essere stato assegnato alla nostra comunità e ad un luogo come il Centro di formazione giovanile “Madonna di Loreto”, per don Riccardo significa avere pane per i suoi denti.
Il lavoro con gli attori è uno degli aspetti più delicati e decisivi della pratica della regia. Siamo certi che don Riccardo, nell’approcciarsi ai gruppi giovanili come a qualcosa di organico, saprà cogliere anche la funzione che ogni singolo ragazzo ricopre rispetto al tutto, mantenendo viva l’intuizione dell’ “abito su misura” avuta per ciascun giovane da don Mario Torregrossa, il fondatore del Centro giovanile. Nel portare la buona notizia del Vangelo, se da attento regista Riccardo tenderà alla buona riuscita del proprio lavoro nel suo esito complessivo, da bravo pastore con il tempo imparerà a conoscere una per una le giovani pecorelle che gli sono affidate.
Dopo averlo presentato ed accolto calorosamente, non ci resta che augurargli buon lavoro. MOTORE, CIACK, AZIONE !