Se ne vedono delle belle, grazie agli scatti di scena di Valerio Faccini…Siete pronti alla carrellata fotografica? Partiamo!
Il teatro è un luogo magico, dove la gente s’incontra, parla, scherza, piange, ride delle tragedie, riflette sugli eventi più buffi….qualche volta si addormenta pure, ma ciò non avviene mai se in scena c’è Marco Zadra con le sue trovate comiche dal ritmo sostenuto, grazie anche ad una trama che si presta a continui colpi di scena, come ne “L’Hotel del libero scambio” (suo adattamento del brillante classico della commedia francese “L’hotel du libre échange”: tre atti, scritti da Georges Feydeau con Maurice Desvallières e rappresentati in prima assoluta nel dicembre 1894 al Théâtre des Nouveautés di Parigi. Nel 1896 ci fu la prima rappresentazione italiana al Teatro San Carlino di Napoli).
Un Feydeau attualizzato dallo stile di Zadra, con tanti elementi tipici della sua maniera di fare teatro, che rendono il testo e la messa in scena godibile da un pubblico esteso dagli adulti ai bambini.
AL TEATRO GHIONE dal 4 al 7 aprile
Del numeroso cast, oltre a Marco Zadra e Marco Spampy, fanno parte anche Giulia Zadra, Alessandro Frittella, Antonella Salerno, Francesca Pausilli, Silvia De Vittorio, Francesco Raineri, Ettore Sagretti, Marta Degli Esposti, Claudio Contini, José de la Paz, David Palmieri, Paola De Paolis e Flavio Cannata.
Scenografie e costumi sono di Francesca Romana Misiti e Marco Zadra. Le foto di scena di Valerio Faccini.
Biglietto: platea 28,00 euro / galleria 23,00 euro
Gli allievi della CdS Academy possono rivolgersi in segreteria: 3286077138
TEATRO GHIONE (Via Delle Fornaci, 37) Tel. 06 6372294 / Cell. 3280183987 – 3341411532 – info@teatroghione.it
Georges Feydeau (1862-1921) è il più grande autore comico dopo Moliere. Le commedie degli “intrecci” di Feydeau portano in scena le vicissitudini familiari della vita quotidiana di mariti e mogli, traditi e traditori, bisbetici, falsi, ruffiani e vittime. La qualità principale del teatro di Feydeau è una fantasia sconfinata, che riesce a far mantenere un’apparenza di credibilità alle situazioni più assurde. Questa fantasia si esercita anche nell’invenzione d’incidenti e qui pro quo, che complicano la vita ai personaggi. Tra intrecci, fraintendimenti, colpi di scena e situazioni imbarazzanti, le risate fanno da padrone. Racconta di lui Jean Cocteau: «Feydeau non parlava mai del suo teatro, componeva di nascosto, come un vizio. Il teatro era il suo “vizio”. E in esso riversava la sua umanità e la sua fantasia più folle.»
Margherita De Donato