Il nostro teatro è ancora chiuso, come sono chiusi i ristoranti, i cinema e tanti altri luoghi d’aggregazione. Tutto ciò nell’ottica di evitare eventuali assembramenti all’esterno. Che fare per poter sperare che le sale possano davvero riaprire dal 6 marzo?
Innanzitutto chiediamoci quante persone oggi verrebbero a teatro o frequenterebbero le sale cinematografiche, dopo mesi di lontananza e di fruizione di film via cavo. Il pubblico è ormai disabituato ad una platea semipiena e bisogna riabituarlo all’idea che si possa assistere ad uno spettacolo in luogo chiuso.
Eppure i teatri ed i cinema sono luoghi sicuri: ambienti sanificati ed igienizzati, che devono rispettare protocolli specifici relativi al distanziamento, al ricambio d’aria, all’uso di mascherine, igienizzazione delle mani…L’entrata e l’uscita possono essere organizzate allo stesso modo di uffici, fabbriche e delle scuole, dove si è ripreso ad andare in presenza, superando il problema di eventuali assembramenti all’esterno.
Anche i programmi televisivi hanno ripreso ad avere un pubblico, con i figuranti scritturati presenti in sala dopo aver fatto il tampone e seduti con la debita distanza tra i singoli posti e lontano dai presentatori. Sono ripresi i trasporti con mezzi pubblici; sono permesse le cerimonie religiose, sempre rispettando le misure di sicurezza…ma resta difficile far capire che anche il teatro ed i cinema sono luoghi sicuri in cui ci si possa ritrovare. Deve capirlo il pubblico, devono capirlo i governanti. Il pubblico potrebbe risentire anche del problema economico, che porta a tagliare il superfluo, quando invece la medicina è la prima a consigliare un po’ di svago e di sano divertimento in circostanze pesanti psicologicamente, come questa che stiamo vivendo per via del Covid. E’ un circolo vizioso che va interrotto, perché del problema economico risentono anche i lavoratori dello spettacolo, dagli artisti sul palco a quelli che stanno dietro le quinte.
Quando si potrà finalmente ricominciare, il tornare a lavorare dopo tanta inattività – mentre si pensa di essere stati ormai dimenticati per una così lunga sosta forzata – sarà il momento in cui bisognerà crederci più fortemente di prima. Ma il mondo dello spettacolo scalpita e gli artisti sono pronti ai blocchi di ri-partenza.
Potrebbe essere utile ricorrere ad esperimenti apri pista, organizzando eventi di richiamo, in cui sperimentare un ritorno alla normalità. Sanremo inizia il 2 marzo…speriamo che abbia luogo con un minimo di pubblico in sala, come segno di possibile riapertura di teatri e cinema a breve.