L’attore romano è tra i protagonisti del testo di Veronica Liberale, in cui la paura del diverso e la difficoltà di rapportarsi con gli altri sono affrontate attraverso le vicende di un eterogeneo gruppetto di passeggeri vittime dei trasporti pubblici.
A Simone Giacinti non sono necessari effetti speciali per portare in scena e caratterizzare il personaggio di un profugo afgano, che si guadagna da vivere con la vendita ai semafori e l’intrattenimento canoro dei passanti che vanno in “Direzione Laurentina”.
La versatilità dell’attore si accompagna con la regia di Pietro De Silva, “direttore dei lavori” affiancato da Alessandra Persi come aiuto regia, per il testo ben strutturato di Veronica Liberale, che descrive un quadro preciso e dettagliato di ciò che è la società contemporanea. Il racconto racchiude in sé personaggi che hanno vite diverse e rispecchiano varie personalità, che ogni giorno si possono incontrare in metropolitana.
In questa favola divertente e amara sulle moltitudini di storie e solitudini che popolano i mezzi pubblici, fin dall’inizio i rapporti tra i cinque protagonisti sulla scena risultano difficili; soprattutto quelli tra Abused (Simone Giacinti), il giovane ambulante immigrato, e Manolo (David Marzullo), guardia giurata in un supermercato, che svolge un lavoro alienante, ha una difficile situazione familiare e vede nello straniero una minaccia continua, forse anche un capro espiatorio per i suoi problemi.
Sulla banchina della fermata Policlinico della metropolitana, in attesa dell’ultima corsa serale, ci sono anche tre donne: Immacolata (Francesca Pausilli), una giovane ragazza incinta, senza un partner ma accompagnata dalla madre, Teresa (Antonia Di Francesco) che puntualmente le ricorda che questa gravidanza non è la cosa più giusta al momento. E infine Benedetta (Veronica Liberale), una bella signora in abito elegante che è di ritorno da una festa con amici ed ha scelto di prendere la metro, invece di chiamare un taxi…proprio in quella sera.
Dall’aver perso l’ultima corsa della metropolitana in direzione Laurentina e da un altro evento inaspettato che suscita tra tutti una solidarietà sopita, che aspettava il momento di tornare alla luce, inizia per i cinque mancati passeggeri un viaggio metaforico, che li condurrà a una sorta di riscatto con l’ingresso di un sesto personaggio (interpretato da Fatima Ali), nascosto nell’ombra per il colpo di scena finale!
Mentre ci sono stati degli avvicendamenti tra gli interpreti di alcuni ruoli (come quello della guardia giurata, ora affidato a David Marzullo ed in passato ricoperto da Emanuele Cecconi e Daniele Antonini), SIMONE GIACINTI fa parte del cast di “Direzione Laurentina” fin dalle prime rappresentazioni.
Cercando informazioni sul curriculum dell’attore nonché autore di monologhi, per poter scrivere una scheda artistica su di lui, abbiamo trovato questa auto-descrizione sul suo profilo Instagram: “Volevo salvare il mondo, ed ero indeciso tra cake design e fotografia. Ho scelto di fare l’attore e scrivere. Non riuscendo in nessuna delle due cose“, oltre al post di Twitter, qui di seguito, che dice molto sul suo carattere goliardico…
Tornando seri, possiamo aggiungere che nella stagione 2017- 2018 l’attore, originario di Ladispoli, aveva già diviso il palcoscenico con Veronica Liberale e Antonia Di Francesco in un altro lavoro teatrale scritto dalla prima: parliamo di “Che classe” (Premio Teatro de’ Servi nell’edizione 2016 del Roma Comic Off), in cui l’autrice-attrice veste i panni di un’insegnante alle prese con una classe serale, la Di Francesco è la bidella Tecla, mentre Giacinti impersona Costantino Ferrari, uno studente acceso tifoso della A.S. Roma (con questo personaggio Giacinti condivide la fede calcistica, ndr).
La sensibilità non comune di Simone Giacinti viene fuori in altri contesti in cui ci siamo imbattuti, come nel blog darparadiso inaugurato nel febbraio 2015 a seguito della scomparsa del suo amato papà Carlo, con cui intraprende un dialogo intenso, poi diradato fino ad arrivare al 2021. Di quell’anno è la sincera intervista rilasciata a Superficie, testata che parla del mestiere dell’attore, facendo un focus su tutti quei professionisti che lavorano indipendentemente dell’essere una star.
Tra il 2017 ed il 2018 è in tour come interprete di “Villaggio Dachau – La vacanza de mi’ nonno”, monologo scritto da lui e diretto da Ludovica Bei (qui uno spot). Scrisse sul suo profilo FB: “Con questo spettacolo vado a raccontare la storia dei miei nonni. La storia di Cesare Proietti, la storia di Roma e di guerra con un pizzico di sorriso che non guasta mai. Ci tengo tanto a questa storia, lo ammetto e quindi troverete tanto cuore.” Inoltre è andato in scena con “Non aver paura – E’ solo uno spettacolo”, un horror psicologico che ha conquistato la Spagna, per la regia di Enzo Masci e con gli attori Gianni Garko, Emiliano Ottaviani e Claudia Genolini. Interpreta anche Mario (che descrive come “un personaggio non facile. Complesso e pieno di piccole sfumature”) in “Quando arriva?”, scritto e diretto da Ludovica Bei, con Igor Petrotto e scenografie di Lorena Curti, che sul suo FB gli ha lasciato questo commento: “Amo lavorare con te perché rappresenti i drammi della nostra generazione con l’ironia di cui abbiamo bisogno!”
Capace di spaziare dal drammatico al comico, nell’estate 2018 Simone Giacinti si è fatto promotore di Sporting Comedy – monologhisti al microfono, una rassegna di attori comici che portano sul palco le proprie storie e i propri testi perché – spiega l’artista – “Raccontare storie. La bellezza del nostro mestiere”.
Per KyoartProduction e I viaggi di Adriano anima le visite guidate con teatro itinerante, recitando ne “La vera Roma del Marchese del Grillo”, “A spasso con Trilussa”, “La Roma del Conte Tacchia”, “Michelangelo, il cuore e la pietra”; inoltre, insieme ad attori del calibro di Francesco Montanari, prende parte a “FIRED” (scritto da Sara Aschelter e Maria Gorini e diretto da Federico Malafronte), che vince come Miglior serie al Roma Web Fest.
Nel 2019, diretto da Elena Siri, porta nuovamente sul palco il monodramma “Bye bye Gillo – Un immigrato illegale in cerca di esistenza”, da un testo di Taha Adnan che ha vinto il Festival di Avignone.
Nel 2020 è la volta del suo “Antonio vive” di cui dice: “E’ una storia che mi è stata raccontata, spesso. Che poi ho letto, e che ho sentito mia una volta iniziato a tifare ed andare in trasferta. Una storia di un gruppo di amici in trasferta che tifa e canta e segue una passione. La storia di chi lotta per aggregazione, sfogo e libertà. Una storia che doveva finire in maniera diversa.“
Nel marzo 2021 è salito sul palco con Lorenza Giacometti e Daniele Derogatis in “Scoppiati – rivista di amori presenti, passati e trapassati”, una commedia di Claudio Pallottini, per la regia di Marco Simeoli.
Nel 2022 ha portato in scena il suo testo “Er mostro de Roma – la drammatica storia di Girolimoni”, recitando con Massimo Genco, per la regia di Vanina Marini e le musiche dal vivo di Fabio Senna.
Ha recitato con Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi e Valeria Monetti in “Una zitella da sposare” al Teatro de’ Servi di Roma e salutato l’anno nuovo con “Diavoli in cucina”.
Insieme agli attori Matteo Cirillo, Giovanni Bonacci, Giacomo Bottoni, accompagnati dalla musica di Munendo, ha messo in scena “TROPS- Lo sport da un altro punto di vista”, di cui dicono: “Ci piace raccontare storie di sport, storie di miti, di bandiere, storie di ragazzi normali che con lo sport hanno trovato la loro strada, storie di amicizia, di idoli, storie di sconfitte, di chi ce l’ha fatta e di chi invece non s’è rialzato. Ci piace raccontare tutto questo in parole e musica.”
Tra i suoi lavori teatrali più recenti figura “500 lire” (vincitore come Miglior Progetto al festival InDivenire 2023), in cui recita accanto a Ludovica Bei (autrice del testo), Josafat Vagni (anche alla regia) e Francesco Giordano, nei panni di quattro amici d’infanzia, ormai trentenni, che si ritrovano nel loro posto del cuore: davanti al biliardino di un vecchio stabilimento balneare abbandonato, dove si sono scambiati la promessa di esserci sempre l’uno per l’altro.
24 febbraio ore 21:00 / 25 febbraio ore 17:00
Siamo contenti di ospitare Simone Giacinti al Teatro Domma con “Direzione Laurentina”, uno spettacolo di Veronica Liberale, in cui si ride, ci si commuove, si assiste a qualcosa su cui confrontarsi con il vicino di posto…tutto quello che c’è di bello nel teatro!
BIGLIETTI: euro 18,00 intero / euro 15,00 ridotto (Under 18 ed Over 65 anni). Si può acquistare anche tramite la “Carta del Docente” e la “18 App” degli studenti
ORARIO BOTTEGHINO: 16:00 – 20:00 dal Lun al Ven / cell. 3286077138 (Prenotazioni anche via WApp) ; email: teatrodomma@gmail.com
Margherita De Donato